West Nile Virus: nessuna sospensione alla donazione di Sangue per i donatori Veneti

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West Nile Virus: nessuna sospensione alla donazione di Sangue per i donatori Veneti

Il virus West Nile, trasmesso dalla zanzara la cui presenza è stata segnalata anche in Veneto, non sarà più motivo per la sospensione alle donazioni in quanto è stato attivato il test NAT per i donatori.

Il test NAT, acronimo di Nucleic Acid Test, è un insieme di tecniche di biologia molecolare con le quali è possibile moltiplicare (amplificare) frammenti anche estremamente piccoli di materiale genetico (DNA o RNA) in modo tale da poterlo identificare e quantificare. È un esame estremamente preciso ed è utile per scoprire la presenza nel sangue del virus dell’epatite C o dell’AIDS anche prima della comparsa dei relativi anticorpi.

Stagionalmente può essere fatto ai donatori che hanno viaggiato in alcune province italiane o stati esteri per cercare eventuali positività ad alcuni virus introdotti dalle zanzare, come ad esempio il West Nile Virus.

Nella regione veneta, alla prima segnalazione di presenza della zanzara (il 29 luglio nella provincia di Venezia), è scattata l’esecuzione del test NAT-Pcr che individua l’eventuale presenza del virus WNV nel sangue dei donatori.

Il test è partito in contemporanea in tutte e sette le province venete (inclusa Verona) non appena le trappole poste in ogni provincia hanno isolato la presenza della zanzara. Il test è centralizzato per tutta la regione.

Le zone a rischio per il West Nile Virus in Italia sono Bergamo, Bologna, Ferrara, La Spezia, Modena, Piacenza, Ravenna, Treviso, Verona, Pordenone, Gorizia, Brescia e Lodi mentre all’estero sono Stati Uniti, Canada, Austria, Francia, Grecia, Romania, Serbia.

La sede centrale dell’Avis Regionale del Veneto rassicura pertanto i donatori in quanto si sta lavorando nella massima sicurezza per gli ammalati e che nessun donatore che dona in Veneto sarà sospeso per la presenza del West Nile Virus.

Ricordiamo, inoltre, che non esiste al momento documentata in letteratura la trasmissione per via ematica del virus della SarsCoV2 e che pertanto la zanzara non si può considerare un sistema di trasmissione del Covid-19, per il quale restano ancora fondamentali le regole del distanziamento, dell’igiene delle mani e i sistemi di protezione ormai ben noti.

Avis Regionale del Veneto

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