COSA C’È DA SAPERE SUL PLASMA IPERIMMUNE

plasma_iperimmune_avis_pescantina_covid19

COSA C’È DA SAPERE SUL PLASMA IPERIMMUNE

Riportiamo quanto scritto da Beppe Castellano e Michela Rossato sul periodico regionale dell’Avis Regionale del Veneto “Dono & Vita”: un po’ di risposte alle varie domande sorte per l’utilizzo del plasma iperimmune per il Covid-19.
Si sono informati presso il Centro nazionale sangue, il Crat (Coordinamento regionale attività trasfusionali) del Veneto, i medici trasfusionisti che trattano da sempre sangue e plasma, il direttore sanitario di Avis Veneto e su documenti e comunicati ufficiali come l’ultimo programma UE su “raccolta e trasfusione di plasma convalescenteCovid-19” emanato dalla Commissione Europea il 1° dicembre scorso.

Che cos’è e come funziona la terapia con plasma iperimmune?

La terapia con plasma prevede il prelievo da persone guarite dal Covid-19 e la successiva somministrazione a pazienti affetti da Covid-19.
Il candidato donatore dovrà avere i requisiti per l’idoneità previsti dalla normativa trasfusionale e a requisiti specifici per il Sars-CoV-2 per poter donare plasma iperimmune.
Sarà il medico responsabile della selezione del donatore ad esprimere il giudizio d’idoneità alla donazione di plasma iperimmune, analogamente a quanto avviene in tutti i casi di donazione di sangue o emocomponenti.
Prima della somministrazione il plasma iperimmune viene sottoposto ad una serie di test di laboratorio, anche per quantificare i livelli di anticorpi “neutralizzanti” (il cosiddetto “titolo”), e a procedure volte a garantirne il più elevato livello di sicurezza per il ricevente.
La trasfusione è utilizzata per trasferire questi anticorpi anti-Sars-CoV-2, sviluppati dai pazienti guariti, a quelli con infezione in atto che non ne abbiano prodotti di propri.
Gli anticorpi (immunoglobuline) sono proteine coinvolte nella risposta immunitaria che vengono prodotte dai linfociti B in risposta ad una infezione e “aiutano” il paziente a combattere l’agente patogeno (ad esempio un virus) andandosi a legare ad esso e “neutralizzandolo”.
Tale meccanismo d’azione si pensa possa essere efficace nei confronti del Sars-CoV-2, favorendo il miglioramento delle condizioni cliniche e la guarigione dei pazienti.

La terapia è efficace contro il SarsCoV-2?

Il plasma da soggetti convalescenti è stato utilizzato in un recente passato durante le epidemie di Sars nel 2002 ed Ebola nel 2015, e negli ultimi mesi sono stati pubblicati su diverse riviste scientifiche i risultati di alcuni studi clinici internazionali ed italiani.
Inoltre, diverse sperimentazioni cliniche in corso nel mondo stanno cercando di verificare se la terapia con il plasma iperimmune sia efficace.
A tutt’oggi non ci sono, però, evidenze scientifiche conclusive sull’efficacia di questa terapia e pertanto essa è da considerarsi al momento sperimentale.
L’eventuale efficacia della stessa potrà essere dimostrata solo dai risultati di studi clinici che mettano a confronto pazienti trattati con plasma iperimmune e pazienti trattati con altra terapia, ovvero i cosiddetti “trial clinici randomizzati”.

La trasfusione con plasma iperimmune è sicura?

Sebbene i dati delle sperimentazioni scientifiche sembrino evidenziare un buon livello di sicurezza della terapia con plasma iperimmune da persone guarite dal Covid-19, occorre sottolineare che, come tutte le procedure che implicano la trasfusione di sangue umano, la trasfusione di plasma iperimmune non è priva di rischi.

Che procedura serve per donare il plasma iperimmune?

La donazione di plasma iperimmune non prevede procedure peculiari e può essere effettuata in tutte le strutture che già sono predisposte per la normale donazione di plasma. Anche per la conservazione non sono richieste modalità particolari, e lo stoccaggio può avvenire nelle comuni banche del sangue, non è necessario averne una dedicata.

Altre notizie…

Aggiungiamo che coloro che fossero interessati a chiarimenti o volessero manifestare la propria intenzione di donare il plasma da guariti possono contattare le Strutture trasfusionali della provincia di Verona ai seguenti recapiti dal lunedì al venerdì:
Ospedale di Verona Borgo Trento 
0458122150 (8.00-13.00)
Ospedale di Verona Borgo Roma
0458122150 (8.00-13.00)
Ospedale di San Bonifacio
0456138466 (8.00-13.00)
Ospedale di Bussolengo
0456712256 (8.00-13.00)
Ospedale di Legnago
0442622535 (12.00-13.00)
Ospedale di Negrar 
0456013032 (8.00-11.00)

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.